La farmacoterapia in ambito psichiatrico è relativamente recente, ma ha enormemente migliorato la prognosi dei pazienti. Le ricerche presenti nella letteratura internazionale concordano nell’attribuire al trattamento integrato psicofarmaci/psicoterapia la maggiore efficacia clinica. Non solo pillole, dunque.
I progressi delle neuroscienze hanno aperto nuove prospettive nel campo della neuropsicofarmacologia, in particolare per quanto riguarda la sintesi di nuove molecole con maggiore efficacia terapeutica e minori effetti collaterali.
Gli aspetti più attuali inerenti I meccanismi d’azione dei diversi farmaci in relazione al loro profilo farmacologico, clinico e tossicologico, ne consentono un utilizzo più razionale e strategico nelle diverse patologie psichiatriche e nei pazienti a rischio.
Distinguiamo quattro classi di psicofarmaci:
- Ansiolitici, sedativi, ipnotici
- Antidepressivi
- Antipsicotici
- Stabilizzatori dell’umore
Farmaci ansiolitici, sedativi, ipnotici.
Sono farmaci ad azione ansiolitico-ipnotica, anticonvulzionante e miorilassante.
Farmaci Antipsicotici
I farmaci antipsicotici sono utilizzati nel trattamento di quasi tutte le forme di psicosi, comprese la schizofrenia, I disturbi schizoaffettivi, i disturbi affettivi con psicosi e I disturbi psicotic
Farmaci stabilizzatori dell’umore
Si tratta di una categoria di farmaci impiegati nel trattamento a lungo termine di pazienti affetti da disturbi ricorrenti dell'umore, in particolare nel disturbo bipolare.